La grammatica la fa… la differenza!

In libreria, “Donne in rete”
Lunedì 8 giugno, ore 18.30, spazio live della libreria Ubik
L’educazione (per minori e adulti) passa per la lingua italiana

grammatica fa la differenza

“L’uomo comune”, “I diritti dell’uomo”, “I cittadini” e la “Fratellanza” sono alcuni degli esempi più noti che racchiudono la falsa neutralità dell’uso della lingua italiana laddove per “uomo” include anche “donna”. E’ possibile connettere la lingua italiana con il significato di senso della differenza sessuale? Soprattutto, cosa c’è dietro l’ostinazione di parlanti che usano facilmente gli inglesismi e mutuano quotidianamente linguaggi del web mentre mostrano resistenza a pronunciare la parola Prefetta? La desinenza può fare la differenza?

A queste e ad altre domande legate alla portata culturale del discorso sulla lingua italiana risponderanno, lunedì 8 giugno (ore 18.30) nello spazio live della Ubik, alcune autrici del libro, tra le quali la stessa editora, Donatella Caione, Grazia Bonante, Gemma Pacella di Donne in rete che ha avuto per prima l’idea editoriale e Luisa Staffieri, coautrice del libro e insegnante. Alla presentazione interverranno anche Antonietta Colasanto, Consigliera di parità della Provincia di Foggia ed Elena Gentile, Europarlamentare, a cui sono affidate le conclusioni e che ha fortemente sostenuto nelle politiche della Regione Puglia i percorsi di decostruzione degli stereotipi legati al genere femminile. Modera l’incontro, Milena Tancredi, responsabile della Biblioteca dei ragazzi di Foggia.

Edito da Donatella Caione, Casa editrice Mammeonline, il libro nasce da un progetto di Donne in
rete con lo scopo di contribuire a sollevare il velo della dimensione androcentrica della lingua
italiana. Lo scenario è la scuola elementare, il dialogo si configura con soggetti di tenera età a cui il
libro si adatta con le parole delle fiabe e delle filastrocche. La proposta editoriale rivolge, tuttavia,
con una ricca appendice al libro, la sua provocazione alle persone adulte.

Mette in evidenza i motivi extralinguistici per cui si scivola in alcune vistose storture grammaticali sedimentatesi in
secoli di asimmetria culturale e sociale tra uomini e donne. Quando si parla di sessismo linguistico, ovvero di pregiudizi e stereotipi linguistici che colpiscono il genere femminile, di solito si pensa ai esempi della stampa o dei mezzi di comunicazione in generale. Si deve anche pensare agli atti comunicativi che si producono ogni giorno e alla qualità dei messaggi con i quali i significati vengono trasmessi.

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