L’esordio rivelazione di Anna Giurickovic Dato, “La figlia femmina”

Incontro di “Libri & Dialoghi”, a cura di Ubik e Assessorato alla Cultura
Maria, da bambina violata ad ambigua lolita. L’esordio rivelazione di Anna Giurickovic Dato
Venerdì 16 giugno, ore 19. In Piazza U. Giordano, all’aperto, spazio antistante la libreria
La giovane autrice presenta il suo libro, La figlia femmina, tra le migliori uscite del 2017

Il passato è Rabat, Marocco: più che un luogo, un incantesimo nero. Il presente è Roma, nella nuova casa senza padre, con la madre e il suo nuovo compagno. Al centro, tra quel passato violato che non passa e il presente ambiguo che non va avanti, c’è Maria. È lei La figlia femmina, com’è il titolo di questo esordio dirompente pubblicato da Fazi e scritto da una giovane autrice che ha già conquistato la critica, forte della sua “storia disturbante, raccontata con tatto e maestria”, stando alle parole della scrittrice Simonetta Agnello Hornby.

Venerdì 16 giugno, alle ore 19, in Piazza Giordano, all’aperto, Anna Giurickovic Dato sarà ospite di Libri & Dialoghi, rassegna organizzata dall’Assessorato alla Cultura del Comune e dalla libreria Ubik di Foggia. A conversare con lei del suo sorprendente romanzo, ci sarà lo psicoterapeuta Pierluigi Ciritella del Ruolo Terapeutico – Gruppo di Foggia, sodalizio di specialisti che a cadenza mensile organizza nello spazio live Ubik il ciclo di incontri aperti di psicoanalisi e letteratura, dal titolo Un libro sul lettino Introduzione a cura del direttore artistico della libreria, Michele Trecca.

La figlia femmina (Fazi Editore, 2017; 192 pagine). Sensuale come una versione moderna di Lolita, ambiguo come un romanzo di Moravia, La figlia femmina è il duro e sorprendente esordio di Anna Giurickovic Dato. Ambientato tra Rabat e Roma, il libro racconta una perturbante storia familiare, in cui il rapporto tra Giorgio e sua figlia Maria nasconde un segreto inconfessabile. A narrare tutto in prima persona è però la moglie e madre Silvia, innamorata di Giorgio e incapace di riconoscere la malattia di cui l’uomo soffre.

Mentre osserviamo Maria non prendere sonno la notte, rinunciare alla scuola e alle amicizie, rivoltarsi continuamente contro la madre, crescere dentro un’atmosfera di dolore e sospetto, scopriamo man mano la sottile trama psicologica della vicenda e comprendiamo la colpevole incapacità degli adulti di difendere le fragilità e le debolezze dei propri figli. Quando, dopo la morte misteriosa di Giorgio, madre e figlia si trasferiscono a Roma, Silvia si innamora di un altro uomo, Antonio. Il pranzo organizzato dalla donna per far conoscere il nuovo compagno a sua figlia risveglierà antichi drammi.

Maria è davvero innocente, è veramente la vittima del rapporto con suo padre? Allora perché prova a sedurre per tutto il pomeriggio Antonio sotto gli occhi annichiliti della madre? E la stessa Silvia era davvero ignara di quello che Giorgio imponeva a sua figlia? La figlia femmina mette in discussione ogni nostra certezza: le vittime sono al contempo carnefici, gli innocenti sono pure colpevoli. È un romanzo forte, che tiene il lettore incollato alla pagina, proprio in virtù di quell’abilità psicologica che ci rivela un’autrice tanto giovane quanto perfettamente consapevole del suo talento letterario.

Anna Giurickovic Dato. È nata a Catania nel 1989 e vive a Roma. Nel 2012 un suo racconto si è aggiudicato il primo posto al concorso Io, Massenzio in seno al Festival Internazionale delle Letterature di Roma. Nel 2013 è stata finalista al Premio Chiara Giovani. La figlia femmina è il suo primo romanzo.

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