
Simonetta Agnello Hornby
(Feltrinelli)
Di questa autrice non avevo affatto dimenticato La mennulara piccolo romanzo ma intenso, così ho comprato La cucina del buon gusto. Non è il solito libro di ricette, ma un condensato di ricordi e anche di sapori. Un misto di esperienze anche culinarie dovute al suo vivere all’estero, mai dimenticando le tradizioni della sua “terra” (Sicilia) e gli insegnamenti delle Donne della sua famiglia. Tutto condito con piacevole ironia (recensione inviata dalla lettrice C. P. P. )

Jonathan Safran Foer
(Guanda)
Le 10,22 di un martedì, Oskar torna a casa in anticipo, ascolta dei messaggi in segreteria, e poi sente squillare il telefono: alle 10.26. Era l’11 settembre del 2001. Oskar, che “sente le scarpe pesanti” quando avverte più doloroso che mai quel buco al centro di se stesso dove cade ogni felicità, che inventa uno scarico da mettere sotto i cuscini per raccogliere le lacrime di tutti quelli che si addormentano piangendo e misurare così il livello di sofferenza, è un ragazzino davvero speciale. Un bambino curioso e spontaneo, lacerato nell’anima e con uno strano rapporto con la sua famiglia. Lo seguiremo nel suo gioco postumo con il suo papà per scoprire dove lo porteranno una traccia scritta e una chiave trovate in un vaso.
La collina del vento
Carmine Abate
(Mondadori)
Quattro generazioni, un secolo di storia, un luogo: il Rossarco, La collina del vento, in Calabria, a ridosso dello Jonio. Il Rossarco è l’Olimpo degli Arcuri. Nelle sue viscere i resti dell’antica città di Krimisa e del tempio di Apollo Aleo. Sul suo suolo, delitti, violenze, amori. Riusciranno gli Arcuri a difendere la loro proprietà in collina e con essa i valori di civiltà di quel luogo sacro rosso di sangue e di fiori di sulla? Carmine Abate ama la propria terra ed essa lo ha ricambiato ispirandogli le parole giuste per cantarla.

Robin D. G. Kelley
(Minimum Fax)
“Know Monk”. L’uomo dietro la mistica. Conoscere, scoprire, scavare e scovare il musicista più strano della storia del jazz: tanto originale quanto pazzo quanto geniale – e il tutto ben shakerato e con dosi abbondanti. Questo l’intento della più recente e completa biografia scritta sul grande pianista, firmata Robin D. G. Kelley ed edita da Minimum Fax, ormai punto di riferimento in questo campo (si guardi l’opera di Porter dedicata a ‘Trane Coltrane, esemplare d’una completezza rara). Il contributo sull’Arnold Schonberg del jazz è notevole: un lavoro di ricerca durato 10 anni, compiuto dentro le “carte di famiglia”. Per Chick Corea, uno che di pianoforte ci capisce “qualcosina”, la biografia di Kelley è “una ventata d’aria fresca”.

Paola Predicatori
(Rizzoli)
Un romanzo è una voce: quella di Alessandra, protagonista del romanzo d’esordio di Paola Predicatori, è forte e commovente, fino alle lacrime. Il mio inverno a Zerolandia è uno di quei libri in cui fai il tifo come un ultras: vuoi un certo finale e leggendo ti batti per quello, come se le tue emozioni possano condizionare la storia. Insomma, vuoi che questi due ragazzini al loro ultimo anno di liceo ce la facciano a mantenere la propria integrità fra tanto dolore d’assenze e lutti e tutta l’ipocrisia sociale d’una piccola città di provincia, bastardo posto. Vuoi che riescano a trovare insieme una loro felicità. Sono fragili e indifesi ma ce la devono fare, altrimenti il mondo sarebbe troppo uno schifo. Ce la faranno?

Alberto Barrera Tyszka
(Einaudi 2012)
La malattia di Alberto Barrera Tyszka narra della sofferenza umana da diversi angoli visuali: la malattia mortale del vecchio Miranda, l’angoscia del figlio medico, Andrés, che vorrebbe dire la verità, subito, ma viene frenato da sentimenti contrastanti; l’angoscia di Ernesto che, pur non essendo ammalato, vive ogni istante come se fosse l’ultimo; la sofferenza di Katrina per la invasività delle ossessioni di Ernesto. In sintesi, è il racconto straordinario di destini diversi di cui, per una fatalità o un accidente, d’improvviso, i protagonisti hanno perso il controllo (Ciro Mundi – ciromundi@inwind.it)
